Chi può entrare nel Regime Forfettario 2019? È questa una delle domande più frequenti da parte di coloro che si stanno avvicinando a questo regime fiscale agevolato, e che vorrebbero sapere se possono o meno usufruire della Flat Tax del 15%.

Considerato che c’è molta confusione in materia – nonostante il provvedimento di allargamento del forfettario abbia compiuto diverse interessanti semplificazioni – cerchiamo di schematizzare i requisiti che, in verità, sono molto semplici. È infatti sufficiente:

  • aver maturato nell’anno precedente a quello di adesione al nuovo Regime Forfettario 2019 compensi e ricavi non superiori a 65.000 euro;
  • svolgere attività artistica, di impresa, di lavoro autonomo e professionale in forma individuale (non sono ammesse forme collettive);
  • non svolgere in prevalenza attività nei confronti del proprio datore di lavoro o di soggetto che è stato datore di lavoro nei due anni precedenti, o comunque soggetto ad esso riconducibile;
  • non partecipare a società di persone, associazioni, imprese familiari;
  • non controllare direttamente o indirettamente srl o associazioni in partecipazione che esercitano attività direttamente o indirettamente riconducibili a quelle del soggetto nel forfettario.

Facile, no? Sono invece spariti altri requisiti che riguardano il vecchio forfettario in vigore fino al 2018. Ribadiamo pertanto che NON sono più validi i seguenti requisiti di accesso:

  • spese per lavoro dipendente e assimilati non superiori a 5.000 euro lordi;
  • beni strumentali di costo non superiore a 20.000 euro;
  • limite di 30.000 euro relativo ai redditi da lavoro dipendente o assimilati percepiti nell’anno precedente.

Insomma, un bel passo in avanti rispetto al vecchio forfettario, e nel prossimo anno le cose potrebbero essere ancora più vantaggiose, poiché è previsto un ulteriore ampliamento della platea.

Dal 2020, infatti, dovrebbe entrare in vigore un nuovo forfettario al 20% (invece del 15%) per chi matura compensi annui tra 65.000 euro e 100.000 euro.

Come vedremo in apposito approfondimento dedicato espressamente al mondo della flat tax per le startup, invece, diversi sono i requisiti che devono essere rispettati da parte di chi vuole usufruire del regime forfettario startup 2019, ovvero il regime fiscale agevolato per chi apre una nuova impresa e una nuova partita IVA.

I requisiti in questo caso si fanno un po’ più stringenti, ma non si tratta comunque di una eccessiva complessità rispetto a quanto abbiamo già ricordato in relazione al forfettario 15% di cui sopra.

In particolare, oltre ai requisiti che abbiamo già avuto modo di condividere, il contribuente non deve aver esercitato nei 3 anni precedenti l’inizio dell’attività un’attività artistica, professionale, di impresa, anche in forma associata o familiare. L’attività esercitata in ogni caso non deve essere in alcun modo in grado di rappresentare una mera prosecuzione di altra attività precedentemente svolta sotto forma di lavoro dipendente o autonomo, con la sola eccezione del praticantato obbligatorio svolto ai fini dell’esercizio di arti o di professioni.

È inoltre possibile, però, che il contribuente possa scegliere di proseguire l’attività che ha svolto in precedente da altro soggetto, a parità  che i ricavi o i compensi che da essa sono derivati, realizzati nel corso dell’anno precedente, siano entro la soglia del reddito previsto per quel determinato codice di attività.

Per quanto invece riguarda gli altri requisiti, ci riferiamo evidentemente a quelli previsti per la generalità del forfettario. Dunque, il limite di ricavi non può superare i 65.000 euro, mentre è sparito il limite di spese di 5.000 euro lordi per il lavoro accessorio, il lavoro dipendente e i compensi erogati ai collaboratori, così come il limite dei costi sui beni strumentali, al lordo degli ammortamenti, che non doveva essere superiore a 20.000 euro.

Nel caso in cui il titolare della startup rispetti questi limiti, potrà fruire di un’aliquota sostitutiva del 5%, al posto di quella già abbassata del 15%, sostitutiva a sua volta di quella ordinaria. La durata di fruizione di questa aliquota agevolata è pari a 5 anni: ne deriva che se il contribuente sceglie di avviare l’attività di impresa nel 2019, rimarrà nel regime per il 2020, il 2021, il 2022, e il 2023, oltre che – naturalmente – nello stesso anno di avvio dell’esercizio di impresa (2019).

Come sempre abbiamo avuto modo di ricordare in questi approfondimenti, in caso di maggiori delucidazioni è a disposizione il sito internet dell’Agenzia delle Entrate o i suoi uffici territoriali.

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