L’oro è il più classico dei metalli preziosi ed è un bene apprezzato non soltanto per le creazioni di oreficeria di rara eleganza, ma anche come metallo usato in realizzazioni di alta ingegneria e come strumento di investimento. Si tratta quindi di un bene da investimento che resiste al passare degli anni e delle mode, universalmente riconosciuto come un bene di eccellenza a qualsiasi latitudine. Qual è la quotazione dell’oro? E in che modo è regolata? Qual’è il prezzo dell’oro.

I criteri della quotazione dell’oro

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La quotazione ufficiale dell’oro viene fissata due volte al giorno dalla Borsa di Londra

La quotazione dell’oro viene effettuata due volte al giorno a Londra da un’associazione formata dai rappresentanti di cinque banche di importanza mondiale che si riuniscono e ne fissano il prezzo di vendita all’apertura della borsa operando poi una seconda valutazione pomeridiana. Questo valore può pertanto subire delle oscillazioni anche nel corso della stessa giornata.

La commissione che è responsabile dell’indicazione del prezzo di vendita dell’oro tiene conto dei valori di domanda e di offerta dell’oro sui mercati attraverso dei report messi a disposizione dagli azionisti delle banche che partecipano alla quotazione, quindi ci sono vari fattori che influenzano l’andamento dell’oro. In Italia, la Banca d’Italia detiene i listini di vendita dell’oro.

La quotazione dell’oro è strettamente correlata anche ad un altro parametro che è quello della qualità del metallo prezioso, parametro di fondamentale importanza sia per l’oro nuovo che per l’oro usato. Il grado di qualità e di purezza del metallo nobile è espresso in carati.

Quotazione oro tempo reale, grafico




La caratura dell’oro

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Schema che indica che percentuale di oro puro è contenuta nelle più diffuse carature

Il valore massimo di purezza corrisponde a 24 carati, quindi l’oro puro è costituito da 24 parti su 24. Esistono poi altre carature che mano a mano che il valore scende corrispondono a qualità meno pregiate, ottenute mediante la fusione con altri metalli in percentuali prestabilite.

Per esempio, l’oro a 18 carati indica una lega in cui 18 parti su 24 sono di oro puro e le restanti parti sono di altri metalli come rame e nichel che andranno a caratterizzare e a modificare il grado di durezza e di resistenza della lega e la tonalità di colore.

L’oro a 18 carati è il più usato in Italia per la realizzazione di gioielli e monili, tuttavia presenta un valore inferiore all’oro a 24 carati proprio in virtù del fatto che quest’ultimo è oro puro al 99,9 per cento, in pratica al 100 per cento.

Ai fini della valutazione viene considerata la reale percentuale d’oro presente nella lega. Le quotazioni ufficiali dell’oro fanno sempre riferimento all’oro nuovo. La quotazione dell’oro usato risente di altre variabili come lo stato di conservazione degli oggetti ed eventualmente la presenza di oggetti d’oro di carature inferiori o la combinazione di più metalli preziosi.

La valutazione dell’oro usato

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La valutazione dell’oro usato dipende, prima di tutto, dallo stato di conservazione degli oggetti in oro

In realtà, lo stato di conservazione degli oggetti d’oro influenzia la valutazione dell’oggetto in sé e solo marginalmente la valutazione del metallo prezioso, dato che l’oro è un metallo che mantiene le proprie caratteristiche nel tempo ed è insensibile ai fenomeni di ossidazione.

La quotazione dell’oro usato va fatta anch’essa tenendo a riferimento giornalmente i dati della borsa londinese. La vendita d’oro usato interessa più frequentemente l’oro a 18 carati che in Italia è l’oro maggiormente usato in oreficeria in virtù di una maggiore rigidezza strutturale grazie ad altri metalli usati per ottenere la lega finale.

Sui mercati esteri per la creazione di gioielli vengono usate carature minori e quindi di minor pregio. Essere in grado di cogliere l’attimo più propizio per vendere gioielli o monete in oro può fare una grandissima differenza nel profitto finale.

Quotazione fai da te

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Eseguire una prima valutazione casalinga permette di avere le idee più chiare quando poi si venderà l’oro in un Compro Oro

La valutazione autonoma dell’oro può essere fatta da ognuno di noi, tuttavia sarà necessario osservare delle semplici regole di base per non incorrere in errori grossolani. L’oro a 18 carati ha un grado di purezza pari al 75 per cento (oro 750) con il 25 per cento composto da altri metalli come argento, rame, platino, a seconda delle caratteristiche di durezza e colore che si intendono ottenere.

Il primo passo è quello di suddividere l’oro di cui si vuole conoscere la quotazione in base alla caratura, cioè al grado di purezza. Bisogna evitare di pesare insieme oggetti d’oro di differenti carature perché in questo modo si otterrebbe una valutazione errata.

Una volta effettuato questo primo controllo avremo bisogno di un bilancino di precisione in grado di misurare anche i decimi di grammo ( guarda come calcolare il prezzo dell’oro al grammo) o addirittura i centesimi. Facendo ricorso alle risorse presenti online si potranno visitare dei siti che offrono degli strumenti per la valutazione dell’oro indicando il peso di ogni pezzo e indicandone la caratura.

Il calcolo di base per la stima è il seguente: moltiplicare il peso dell’oro posseduto per la quotazione del giorno, si potrà così avere una stima di massima del valore dell’oro usato e degli oggetti in oro che vogliamo vendere. Se sugli oggetti d’oro dovessero essere montate delle pietre preziose, il consiglio è quello di far valutare il singolo oggetto da un orafo sia come oggetto prezioso e sia come valore separato d’oro e di pietre preziose.

Le variabili che influenzano il valore dell’oro

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Il valore dell’oro è influenzato da moltissime variabili internazionali, tutte connesse alla domanda e all’offerta

Il prezzo dell’oro, così come avviene con altri beni finanziari, segue le regole di mercato relative agli equilibri tra domanda e offerta. Si verifica così che una maggiore domanda d’oro comporta un aumento del prezzo di vendita e viceversa.

Questo, però, non è l’unico parametro che ne determina il valore. Anche lo stato dei mercati finanziari ed eventuali episodi rilevanti in tema di politica internazionale possono determinare degli scostamenti improvvisi e più o meno significativi rispetto al normale andamento delle quotazioni.

Il dollaro statunitense è direttamente legato alla quotazione dell’oro essendo la principale moneta di riferimento per le transazioni di compravendita dei metalli preziosi e quindi dell’oro.

I maggiori istituti finanziari del pianeta detengono grandi quantità di riserve in oro e rilevanti quantitativi di questo prezioso metallo sono nelle cassaforti delle persone più ricche. Questo, unitamente alla sempre maggiore scarsità e alla produttività dei giacimenti aurei sempre minore, incide notevolmente sulla quotazione.

Anche il mercato azionario ha una certa incidenza sulle quotazioni, soprattutto quello legato alle società di estrazione e all’indotto derivante dal commercio dell’oro. L’eventuale verificazione di eventi naturali di grande portata come terremoti e catastrofi del genere influenzia le quotazioni dei beni finanziari in generale e quindi incide anche sul valore dell’oro.

Allo stesso modo, anche l’improvvisa insorgenza di conflitti bellici e situazioni di tensione tra nazioni che abbiano carattere internazionale è ovviamente motivo di forte instabilità sui mercati finanziari, coinvolgendo quindi la quotazione dei metalli preziosi.

Quotazioni dell’oro e criptovalute

oro e criptovalute
Oro e Criptovalute: al decrescere del valore di queste ultime, corrisponderà una crescita del primo?

La comparsa sui mercati finanziari delle criptovalute e il crescente successo che Bitcoin, Ethereum ed altre monete digitali stanno riscuotendo tra gli investitori ha verosimilmente determinato negli ultimi anni una flessione della domanda d’oro da parte di piccoli e medi investitori il che ne ha provocato un abbassamento del valore negli ultimi anni.

È indubbio che la forte domanda di questi nuovissimi strumenti di investimento stia provocando dei cambiamenti destinate a modificare il modo classico di intendere investimenti e prodotti finanziari.

Le quotazioni dell’oro hanno subito una certa flessione negli ultimi tre anni, il che coincide con la comparsa delle criptovalute di ultima generazione che si stanno rilevando sempre più interessanti per gli investitori.

Sebbene le quotazioni d’oro e di criptovalute non siano direttamente collegate, non si può escludere che l’exploit delle criptovalute abbia determinato l’occupazione di fette di mercato sempre crescenti sottraendo investitori a danno di prodotti da investimento classici tra cui oro e argento. In realtà, vale la pena fermarsi ad osservare l’influenza crescente delle criptovalute sui mercati finanziari.

Girando sui siti online di trading e simili ci si può imbattere in qualche commento di qualche utente che riporta di avere osservato una certa verosimiglianza tra l’andamento dei prezzi dell’oro e quelli delle criptovalute più diffuse al momento. Il consiglio è quello di approfondire questo aspetto in quanto potrà essere un ulteriore metro di giudizio da avere a disposizione nel momento di scegliere come investire.

Considerazioni per il futuro

trend oro 2018
Per il 2018 si prevede un nuovo boom del valore dell’oro

È verosimile che l’oro riprenda lo status che gli è da sempre riconosciuto, stiamo parlando del bene da investimento più antico al mondo. L’oro, specialmente in carature di maggior pregio e in formati come monete e gioielli d’autore, ha l’esclusiva caratteristica di vedersi riconosciuto da un lato il valore puramente finanziario e dall’altro il valore collezionistico di monete e gioielli.

Tenendo conto della crescente difficoltà di reperimento e dei crescenti costi di estrazione, si può pronosticare un inevitabile aumento del prezzo dell’oro nei prossimi anni, un aumento dei valori di quotazione superiore rispetto a quello osservato negli ultimi anni.

Il forte impatto ambientale delle maggiori criptovalute sgonfierà probabilmente il clima di entusiasmo che si sta registrando attualmente. Si può ragionevolmente ipotizzare che saranno poche le criptovalute in grado di resistere sul lungo periodo sui mercati finanziari, anche perché sono tecnicamente progettate prevedendo un tetto massimo di emissione oltre il quale non è possibile andare.

Le crescenti esigenze di ecosostenibilità inducono a prevedere che il boom delle criptovalute non sia destinato a durare troppo a lungo, dato che è noto che per la generazione di bitcoin e simili sono richieste enormi risorse energetiche e che la struttura tecnica delle blockchain richiederà consumi di enegia elettrica sempre maggiori con il passare del tempo.

L’oro nel 2018, dopo un periodo di recessione durato qualche mese, ha ripreso le sue performances abituali arrivando all’inizio del 2018 a superare la soglia dei 1320 dollari per oncia. Le previsioni indicano che vi sono molte probabilità di vedere l’oro raggiungere e oltrepassare la soglia di 1350 dollari nel corso dell’anno ed aumentare ulteriormente quotazione nel 2019. Non va sottovalutato poi anche il fascino maggiore dell’oro rispetto a qualsiasi tipo di investimento immateriale.

Non c’è paragone tra una moneta elettronica e una sterlina in  oro o un dollaro in oro a 22 o a 24 carati, l’oro possiede un prestigio costruito e guadagnato in secoli di storia, un valore e un che non saranno spazzati via tanto facilmente dalle nuove tecnologie. Vedi anche i vari tipi di monete d’oro presenti nel mondo.

Oro e petrolio

oro e petrolio
Il valore del petrolio necessario all’estrazione dell’oro è strettamente connesso a quello dell’oro: un paradosso che guida i mercati di tutto il mondo

Un altro fattore che è destinato a influenzare le quotazioni dell’oro è quello relativo alle sempre più esigue riserve di petrolio disponibili sul pianeta. Aggangiandoci alle considerazioni già fatte parlando delle criptovalute in relazione ai consumi di energia, non si può non tenere conto degli scenari futuri in materia di risorse energetiche.

La sfida si gioca proprio sui consumi energetici. Per l’estrazione dell’oro sono necessarie importanti quantità di combustibile che vanno ad alimentare i macchinari e gli automezzi usati per estrarre e trasportare il minerale.

Questo aspetto, verosimilmente, sarà via via più importante nei prossimi anni, determinando un aumento del prezzo dell’oro come conseguenza del lievitare dei costi di estrazione derivanti dai consumi energetici necessari per estrarlo.

Il verificarsi di queste condizioni che a prima vista sembrano non troppo attinenti al dato strettamente valutativo, comporterà inevitabilmente degli effetti sulle quotazioni dell’oro e degli altri metalli nobili frutto di estrazioni minerarie, la reperibilità dell’oro sui mercati sarà sempre più difficile e come conseguenza delle classiche leggi di mercato il prezzo aumenterà.

L’oro si accompagna alla nostra storia sin dalla preistoria, ha resistito alle mode e ai cambiamenti culturali che si sono sviluppati nel corso dei millenni, è da sempre associato a prestigio, ricchezza, opulenza e bellezza. Non vi è motivo di ritenere che in futuro vi siano inversioni di tendenza che possano determinarne il tramonto. Anzi, la crescente rarità e l’inevitabile difficoltà di reperimento ne faranno un bene sempre più prezioso.

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