Le varie modifiche del sistema previdenziale hanno portato, nel corso degli anni, a un cambiamento radicale del computo della pensione dei lavoratori nel nostro paese. Attualmente esistono tre modalità di calcolo che variano in base alla data di inizio dei versamenti dei contributi Inps: sistema retributivo, contributivo e misto. Visto che chi usufruirà di una pensione calcolata con il sistema contributivo, potrebbe vedersi corrispondere un assegno pari alla metà circa dello stipendio medio percepito durante la via lavorativa, sempre più persone avranno necessità di ricorrere a una pensione integrativa.

Anche il Tfr (trattamento di fine rapporto), accantonato dal datore di lavoro durante la vita lavorativa e che il lavoratore percepisce al momento della quiescenza, non è sufficiente a garantire una vecchia all’insegna della serenità e della sicurezza economica.

È per questo motivo che ogni lavoratore sente la necessità di risparmiare ulteriormente, anche privatamente, per ritrovarsi, giunto all’età pensionabile, con un gruzzolo che gli consenta una vecchiaia dignitosa. Accanto ai tradizionali sistemi di investimento, si sono fatte strada le cosiddette “pensioni integrative“.

Cos’è la pensione integrativa

pensione integrativa
Quando sistema retributivo, contributivo e misto non ci assicurano una pensione secondo le nostre aspettative, questa si può integrare in molti modi

La pensione integrativa rappresenta la cifra necessaria per coprire la differenza tra la pensione che si riceverà dall’Inps, dopo la carriera lavorativa, e l’importo necessario a coprire i reali fabbisogni o, comunque, l’importo che si desidererebbe ricevere mensilmente una volta giunti al pensionamento.

Per prima cosa è necessario quindi verificare e valutare realisticamente la futura pensione; dopo di ciò bisogna calcolare a quanto ammonta l’importo che riteniamo necessario, secondo stime riguardanti età, rendimento, ecc…, per coprire il nostro fabbisogno. Una volta in possesso di queste cifre è sufficiente calcolare l’importo che dovrà essere coperto, tenendo in considerazione l’aspettativa di vita, il rendimento e gli anni ancora da lavorare.

Per riuscire ad assicurarsi un rendimento sufficiente, i risparmi vanno investiti in prodotti finanziari adeguati, che garantiscano un accumulo di capitale tale da poter raggiungere una cifra soddisfacente.

Come funziona la pensione integrativa

La prima cosa da fare è attivare una di queste forme pensionistiche a cui possono aderire soggetti di diversa natura:

  • lavoratori dipendenti sia del settore pubblico che del settore privato;
  • lavoratori autonomi e liberi professionisti;
  • soggetti senza reddito (anche minorenni);
  • soggetti con redditi diversi da quelli da lavoro (es. rendite immobiliari).

Anche il Tfr può alimentare questo risparmio ma, in ogni caso, è necessario sottoscrivere un modulo di adesione che consente inoltre di operare determinate scelte in base alla propensione al rischio e agli anni mancanti al pensionamento.
Al momento della sottoscrizione viene creata una posizione in cui si andranno ad accumulare i versamenti effettuati e i rendimenti maturati.

pensione integrativa
I vantaggi della pensione integrativa sono molteplici

Maturati i requisiti per la pensione pubblica e trascorsi almeno cinque anni dalla stipula della previdenza complementare, sarà possibile richiedere la rendita, cioè la pensione integrativa, oppure la liquidazione di un importo non superiore al 50% del totale spettante.

È inoltre possibile, durante la fase di accantonamento, richiedere anticipi di somme per motivi ben specifici:

  • spese mediche straordinarie per situazioni gravissime e documentate, riguardanti l’interessato o i suoi famigliari (coniuge e figli);
  • spese per acquisto/ristrutturazione della prima casa di proprietà dell’interessato e/o dei suoi famigliari (coniuge e figli);
  • motivi personali.

Forme pensionistiche: tipologie

Esistono diverse tipologie di forme previdenziali integrative, ognuna con caratteristiche proprie.

  • Fondi pensione aperti: sono istituiti da istituti bancari, compagnie assicurative e da società di gestioni finanziarie. L’adesione a questi fondi è aperta a tutti ma mentre i lavoratori dipendenti del settore pubblico possono aderire solo su base individuale, cioè attraverso contribuzioni personali, i lavoratori dipendenti del settore privato possono aderire anche su base collettiva, cioè i versamenti vengono effettuati direttamente dal datore di lavoro in base ad accordi aziendali.Questi fondi vengono gestiti sotto forma di patrimonio separato e quindi in modo autonomo rispetto a quello della società che li tratta e questo garantisce una tutela specifica per il lavoratore.
  • Piani individuali pensionistici: sono istituiti da compagnie di assicurazione e anch’essi sono gestiti come capitali separati e autonomi rispetto a quelli della compagnia. Possono essere rappresentati da assicurazioni sulla vita, come polizze collegate al valore di uno o più fondi, oppure possono essere rappresentati da una combinazione delle due precedenti tipologie.L’adesione può essere effettuata solo su base individuale ma i dipendenti del settore pubblico, a differenza di quelli del settore privato, non possono far confluire quote di Tfr nel fondo.
pensione integrativa
Esistono diverse tipologie di forme previdenziali integrative, ognuna con caratteristiche proprie
  • Fondi pensione negoziali: si tratta di pensioni integrative di natura contrattuale e sono destinati a dipendenti pubblici appartenenti a specifici comparti, dipendenti privati che fanno parte di una medesima categoria contrattuale o appartengono alla medesima impresa, oppure lavoratori/soci di cooperative.La maggior parte di questi fondi viene creata a seguito di contrattazione collettiva su base nazionale o aziendale. L’adesione quindi è destinata solo alle specifiche categorie di lavoratori indicate negli accordi contrattuali e possono essere compresi pure i famigliari a carico, se previsto.
  • Fondi pensione preesistenti: il nome deriva dal fatto che sono fondi istituiti prima del novembre 1992, data dell’entrata in vigore della Legge n. 421. Sono a carattere collettivo e si distinguono in fondi pensione preesistenti autonomi, soggetti giuridici completamente autonomi, e fondi pensione preesistenti interni, istituiti all’interno di società ma con patrimonio distinto.Le risorse finanziarie vengono gestite internamente oppure tramite convenzioni con soggetti specializzati (banche, compagnie assicurative, ecc…) o, in alternativa, attraverso contratti assicurativi.
  • Pensione integrativa fai da te: per chi non si fida degli intermediari e vuole difendere il proprio capitale dall’inflazione è possibile investire in Buoni Fruttiferi Postali, garantiti dalla cassa Depositi e Prestiti, in Buoni del Tesoro poliennali, titoli dello stato, e in obbligazioni indicizzate all’inflazione.

Perché conviene la pensione integrativa

pensione integrativa
I vantaggi della pensione integrativa permettono di assicurarsi un introito extra senza molti pensieri: dovremmo tutti pensarci, per migliorare il nostro futuro

La pensione integrativa, oltre a essere uno strumento che consente di aggiungere più stabilità e sicurezza alla pensione, presenta almeno 5 vantaggi che derivano dalle sue caratteristiche peculiari.

  • Le somme versate in fase di accumulo non possono essere sottoposte ad azioni esecutive da parte dei creditori e quindi è destinato esclusivamente al pagamento della rendita ai destinatari.
  • È prevista la possibilità di interrompere i versamenti per poi riprenderli successivamente, in qualunque momento. Inoltre è possibile richiede l’anticipo di parte dell’importo accantonato per esigenze impreviste.
  • In caso di decesso del sottoscrittore, e in assenza di una designazione beneficiaria specifica, la somma viene liquidata agli eredi senza essere assoggettata all’imposta di successione.
  • Al termine del periodo di accumulo, raggiunto il termine per la liquidazione, è possibile optare per ottenere una rendita oppure per farsi liquidare una parte della somma spettante in forma di capitale.
  • I sottoscrittori di una pensione integrativa possono usufruire di un trattamento fiscale favorevole. Infatti i versamenti effettuati, sia dal diretto interessato che a favore dei famigliari fiscalmente a carico, possono essere dedotti dal reddito IRPEF fino a un massimo di 5.164,57€. Inoltre per questi pagamenti non è prevista l’imposta di bollo e la parte di rendita derivante da contributi per i quali non si è usufruito della deduzione e per la parte di rendimento è prevista l’esenzione da imposte.
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