Il libretto di risparmio è un supporto cartaceo che Poste Italiane rilascia a seguito dell’apertura di un deposito a risparmio; la sua funzionalità consiste nell’immediata consultabilità che il cliente può effettuare a seguito di ogni operazione di prelievo o di versamento.

È un concetto diverso dal classico conto corrente: solitamente un libretto di risparmio è uno strumento utile per chi deve effettuare un numero limitato di operazioni in contanti, circoscritte nei termini di versamento e prelievo; quindi in questa fattispecie, vengono meno quegli altri strumenti e servizi accessori che abitualmente accompagnano l’apertura di un conto corrente, quali i libretti degli assegni e carte di credito.

Quali tipologie di libretti postali ci sono?

libretto al portatore

  • 1) Libretto al portatore
    Questo strumento è stato demitizzato con il passare degli anni, oggi non costituisce più uno strumento finanziario concretamente utilizzabile, in quanto possiede grandi limitazioni quali una giacenza di denaro possibile fino a 999 euro ed un tasso di interesse esiguo o praticamente nullo.Il governo a seguito della riunione intercorsa il 24 maggio 2017, ne ha decretato la fine di ogni sua emissione a decorrere dal 4 luglio 2017, scelta dovuta all’obbligatorietà di recepire l’ultima direttiva europea in materia di anti-riciclaggio; termina così la fruizione di uno strumento che negli anni passati ha rappresentato una delle forme più conosciute di “regalo” da vecchie a nuove generazioni.Classico esempio, l’apertura di un deposito a risparmio con conseguente attribuzione del libretto postale al nipote neonato oppure per altre ricorrenze gradite quali battesimi e compleanni.L’accumulo di denaro mediante questo strumento è strettamente radicato nella cultura italiana del risparmio, tant’è vero che ad oggi si stima un valore di libretti postali al portatore circolanti di circa 119 miliardi di euro; questa scelta è dovuta forse più all’attaccamento nostalgico dei risparmiatori italiani che agli effettivi benefici che ne scaturivano, visto che da dicembre 2013 il tasso nominale lordo annuo è stazionario al simbolico 0,01per cento, quindi nulla più di un semplice “parcheggio di denaro”.Tutta la documentazione cartacea ancora inevitabilmente circolante dovrà essere convertita in altri strumenti di risparmio entro la fine dell’anno venturo, in libretti di risparmio trasparenti, quindi si dovrà indicare il nome del titolare possessore.
  • 2) Libretti Giudiziari
    Questa tipologia di libretti postali rappresenta una percentuale importante delle somme di denaro gestite da Poste Italiane su tutto il territorio nazionale. La denominazione “depositi giudiziari” è legata alla loro costituzione eseguita per legge o per disposizione per l’appunto giudiziaria e la sua estinzione è legata sempre ad un provvedimento del giudice.Non è una vera e propria forma di risparmio come valuteremo nelle altre tipologie di libretti postali, si tratta di depositi costituiti da denaro contante e/o da somme ricavate da vendita forzata di corpi di reato. Per la sua custodia e gestione, l’amministrazione postale non corrisponde alcun interesse.
  • 3) Libretti nominativi
    I libretti postali nominativi sono prodotti finanziari rappresentati da depositi nominativi, quindi niente più clienti anonimi come nel caso del libretto al portatore.
  • a) Libretti Nominativi Ordinari
    libretto nominativo ordinarioIl funzionamento è semplice: il cliente deposita delle somme sul deposito e su di esso maturano degli interessi a decorrere dal giorno in cui verrà effettuato un versamento in contanti o un accredito – oppure accrediti derivanti dagli assegni versati al “dopo incasso” – fino a che non verranno parzialmente o totalmente prelevati. Gli interessi maturano durante l’anno di competenza e vengono capitalizzati al 31 dicembre, quindi calcolati ed accreditati contabilmente dopo la loro quantificazione.La costituzione di un libretto è assoggettata a dei costi di gestione da parte di chi lo emette, quindi ad una imposta di bollo fissa pari a 34,20 € qualora il cliente contraente fosse una persona fisica, altrimenti ad 100,00 € qualora stessimo parlando di libretti postali intestati a persone giuridiche.Nel primo caso, il cliente inteso come persona fisica deve attenersi al pagamento di questa imposta esclusivamente nel caso in cui la quota media annua del denaro contenuto nel deposito nominativo è superiore a cinque mila euro.
  • b) Libretti Nominativi Smart
    libretto smartNon molto differenti dai libretti postali nominativi poc’anzi analizzati, anche questa forma di risparmio è nata come alternativa al conto corrente standard; anche in questo caso su di esso maturano degli interessi. La miglioria da altre tipologie di libretti – vedi libretto al portatore – sta nel fatto che vi è possibile trasferire soldi anche tramite bonifico.L’aspetto che effettivamente rende più snella la procedura di versamento/prelievo è l’accesso al Libretto Smart in forma dematerializzata con apertura della Carta Libretto Postale, mediante la quale è possibile eseguire tutte le operazioni che il cliente ritiene opportuno, senza la necessità del titolo cartaceo.
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