Che cos’è la TARI

La TARI è una delle tasse imposte dallo Stato Italiano sui servizi di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani cittadini. Il numero di corrispondenza relativo al pagamento tramite il modulo F24 semplificato è codice tributo 3944.

Nell’ipotesi di immobile in affitto, è una tassa che deve essere pagata necessariamente dal proprietario qualora l’immobile venisse utilizzato dall’inquilino per una durata inferiore ai sei mesi. Dovrà invece essere pagata dall’inquilino se il tempo di utilizzo è maggiore dei 6 mesi.

Secondo la legge, infatti, è una tassa che deve essere pagata da chiunque sia in possesso di stabili o aree le quali siano in grado di produrre rifiuti urbani, che sia un privato od un ente pubblico. I possessori possono essere anche molteplici ma comunque il pagamento può essere effettuato solo in un unico tributo.

La quota per il pagamento della Tassa sui Rifiuti non è sempre uguale per tutti i contribuenti ma il comune può decidere di ridurla in caso di possessori single, oppure per famiglie numerose, o la cui fascia di reddito sia al di sotto di un certo valore.

Ad esempio, viene riconosciuta l’esenzione agli appartamenti concessi ai propri figli a titolo gratuito, se il loro reddito risulta inferiore ai quindici mila euro annui.

Del resto è facile comprendere come una casa di una certa grandezza produca un quantitativo di rifiuti differente se abitata da una sola persona o da un intero nucleo familiare.

Non tutte le aree sono soggette alla tassa, ma è prevista comunque la totale esenzione per le parti comuni che un edificio offre, ad esempio i parcheggi condominiali ad uso non esclusivo.

Inoltre, dal primo gennaio 2016, la quota che va dal 10 al 30 percento sul totale -che doveva essere pagata da chi prende in affitto la casa come abitazione principale-, andrà completamente a carico del proprietario.

Come si calcola la TARI?

come calcolare tassa TARI

Il calcolo per la Tassa sui Rifiuti urbani si calcola generalmente in base alla superficie calpestabile dell’imobile di appartenenza, ma varia da comune a comune. Essa si compone di diverse accise:

1. Una quota fissa ottenibile dal prodotto dei metri quadri calpestabili dell’immobile per la tariffa relativa al numero dei componenti che vivono all’interno dell’appartamento.

Se all’interno del suddetto appartamento vive il proprietario, allora i dati relativi ai metri quadri e ai componenti si ottengono direttamente dagli archivi comunali. Nel caso contrario si applica una tariffa relativa al numero di componenti calcolati come di seguito:

  • 1 componente per un locale compreso tra gli 0 e i 45 metri quadri;
  • 2 componenti per un locale compreso tra i 46 e i 60 metri quadri;
  • 3 componenti per un locale compreso tra i 61 e i 75 metri quadri;
  • 4 componenti per un locale maggiore di 76 metri quadri.

2. Una quota variabile, ottenibile tenendo conto della quantità di rifiuto residuo, determinata esplicitamente dal comune di residenza in base alla delibera TARI.

Modalità di pagamento della TARI

La TARI si può pagare tramite le modalità previste dall’Agenzia delle Entrate, compilando il modello F24 semplificato e apportando il codice tributo relativo 3944. Inoltre è suddivisibile in due rate oltre che pagabile in un’unica soluzione.

Da quest’anno è possibile effettuare il pagamento tramite la versione editabile sull’internet banking, qualora la banca sia convenzionata con l’Agenzia delle Entrate.

Nello specifico, coloro che vogliono pagare la tassa sui rifiuti tramite il modello F24 possono farlo scegliendo tre tipologie a seconda delle loro esigenze e comodità:

  • Tari F24 editable: un modello compilabile e scaricabile direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate. È comodo perché permette di compilare tutto tramite un dispositivo elettronico come un Pc o un tablet, salvare i dati ed utilizzare l’internet banking. Si può anche stampare il modello compilato e consegnarlo direttamente in posta o in banca per effettuare il pagamento
  • Tari F24 pdf: ossia, il modello F24 scaricabile gratuitamente da sito con le istruzioni per la compilazione. Non permette di essere compilato online ma bisogna necessariamente stamparlo prima
  • Tari F24 semplificato editable: una versione che gli utenti possono usare per pagare anche l’IMU e per richiedere la compensazione
  • Inoltre, ci sono i bollettini precompilati dalla società che gestisce le operazioni di trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti.

La tassa sui rifiuti urbani si può compensare?

Non è una notizia di pubblico dominio, evidentemente, ma la risposta è si: la TARI si può compensare con il credito ordinario erariale (come l’Irpef o l’Iva) qualora sia richiesto dall’utente che non desidera pagare in contanti.

In tal caso si dovrà compilare sempre il modello F24 con il relativo codice, indicando in più il credito da compensare. Naturalmente, se nella differenza si avrà un credito allora la tassa si compenserà.

Viceversa, se dalla differenza si avrà un debito allora si dovrà procedere al pagamento in contanti. Per coloro che intendono compensare, i versamenti possono essere eseguiti telematicamente da ottobre 2014 solo se il saldo finale è superiore ai mille euro.

ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE DEL MODELLO F24

A scanso di equivoci, l’Agenzia delle Entrate ha provveduto a fornire le istruzioni per la compilazione del modello F24 per il pagamento della TARI. I contribuenti dovranno indicare sul modello il codice tributo che in questo caso è il 3944 nella sezione IMU e Altri Tributi Locali.

Bisognerà indicare il codice catastale cittadino nell’apposito spazio dove compare la voce Codice Ente/Codice Comune, dati che si possono trovare facilmente sul sito.

La barra Ravv si dovrà spuntare solo nel caso in cui si voglia avvalersi del Ravvedimento Operoso Tari, cioè nel caso si voglia rimediare a ritardi nella messa in regola delle tasse, onde evitare spiacevoli more.

Che cos’è il Ravvedimento TARI

Il Ravvedimento Operoso Tari è la possibilità che hanno gli utenti per rimediare ad un pagamento ritardato o non effettuato, riguardante la tassa sui rifiuti. Per la validità dell’operazione bisognerà versare anche la sanzione dovuta agli interessi per i giorni di ritardo. Ogni giorno di ritardo contribuirà all’aumento della mora. Vediamo nel prossimo paragrafo a quanto ammontano.

Le sanzioni ridotte per il calcolo del Ravvedimento Operoso TARI

  • 0,1per cento per ogni giorno di ritardo se il pagamento viene eseguito entro le 2 settimane dopo la scadenza, più il tributo effettivo e gli interessi legali
  • 1,5per cento sul totale se il pagamento viene effettuato nei 30 giorni successivi alla scadenza
  • 1,67per cento ridotta, se avviene nei 90 giorni successivi alla scadenza
  • 3,7per cento nel caso il pagamento avvenga entro un anno
  • un settimo del minimo se avviene entro la presentazione della dichiarazione dei redditi dell’anno successivo
  • 4,29per cento se il pagamento avviene entro i 2 anni successivi alla scadenza
  • 5per cento se il pagamento avviene dopo la constatazione dell’omissione.

Termini di scadenza TARI

Normalmente, i termini di scadenza variano a seconda del comune di residenza, ma in ogni caso le due soluzioni di pagamento sono poste a 6 mesi l’una dall’altra. Ad esempio, a Roma: 30 aprile e 30 novembre; a Milano, invece, si può pagare in 2 rate: il 31 luglio e il 31 ottobre, ma anche in un unico pagamento con scadenza 30 settembre.

Quest’anno, la TARI 2018 riguarda i proprietari non solo di prime case ma anche di seconde case e altre proprietà, a prescindere dall’uso ad essi destinati. Le eventuali riduzioni, come detto prima, vengono decise e ratificate dal comune di appartenenza.

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